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La democrazia rappresenta il modello più evoluto della società odierna.
L' ambiente di lavoro rappresenta il propulsore del progresso sociale. La prima cellula di un organismo complesso. Maggiore é la tutela del benessere del lavoratore, maggiori sono gli effetti positivi che ricadono sulla società.
Quando, invece, si spezza questa delicata relazione sociale, allora, dilagano la prepotenza, la prevaricazione e la corruzione.
Difendere la dignità di un lavoratore significa difendere il livello di democrazia raggiunta di una società civile.
Joseph Caristena

venerdì 31 ottobre 2014

Anche il caos é una scienza esatta




Qualsiasi generazione deve la sua origine ad un conflitto.

Uno stato di cose che danneggia ovviamente le fasce più deboli della popolazione, le quali non riescono a trovare una certezza e sicurezza per la tutela dei loro diritti, rimanendo in balia dei poteri forti e dell’inesorabile “indebolimento sociale” perpetrato ai loro danni.

Il caos apparente serve soltanto a rafforzare accordi e legami già esistenti ed indebolire e rendere impossibili nuovi accordi e legami.

Il caos apparente paradossalmente genera sicurezza e stabilità in alcune fasce sociali.

La teoria del caos, però, é una scienza perfetta.

La crisi economica ha portato, oggi, ad una disoccupazione ai massimi storici (addirittura al 45% per i giovani!), con decine di migliaia di imprenditori falliti e milioni di italiani sulla soglia della povertà. 

Nello stesso periodo, però, non si é mai visto una così alta concentrazione di potere ed una accumulazione monetaria e finanziaria di ricchezza nelle mani di così poche persone nel mondo.

Non é la solita storia dei paesi poveri oppure di quelli in via di sviluppo e le grandi multinazionali. 

L'inizio del nuovo millennio é stato caratterizzato da una serie di eventi (negativi) che non ha precedenti nella storia moderna.

Si sono accentuati anche comportamenti anomali nelle masse delle persone nei paesi più evoluti, complice anche una tecnologia così pervasiva da sconvolgere stili di vita ed atteggiamenti quotidiani.

I cittadini sono stati colti di sorpresa da una crisi dalle proporzionali titaniche.

La cresta dell'onda di questo tsunami finanziario poteva sfuggire, forse, alla vista di un gruppo di analisti, o magari a qualche istituto di ricerche finanziarie, o a qualche banca.

Ma non é possibile che nessuno si sia accorto 
dell'arrivo della più grande crisi di tutti i tempi.

Inoltre, come é stato possibile perdere il controllo 
del sistema mondiale della finanza ?

Inoltre, la crisi iniziata nella primavera-estate 2007 è stata per molti mesi sottovalutata dai responsabili della politica economica dei vari governi.

Per quale motivo ?

L’economia planetaria cresceva di quasi il 5% su base annua, nei paesi emergenti (BIC) i livelli di occupazione erano elevati e stabili, il denaro era abbondante e a buon mercato, i fondi di investimento internazionali garantivano scenari per gli investitori paragonabili ai tempi della corsa all'oro.

Poi, improvvisamente l'economia si ferma. Il giocattolo si rompe.
Ma nessuno si preoccupa a ripararlo subito.

Tutto il mondo, ancora oggi, si interroga per capire 
cosa ha causato veramente  la crisi.

Ma la cosa più strana sono le soluzioni intraprese dai vari governi.

Soluzioni approvate ed implementate per tamponare e compensare gli effetti devastanti di una crisi che ha colto di sorpresa tutti, ma che hanno, invece, principalmente scardinato le colonne portanti del welfare state (sistema sociale) di ogni paese. 

Gli errori commessi dall'alto sono stati convertiti  in responsabilità da ridistribuire verso il basso, sulle aziende e sui cittadini, sostenendo la tesi che bisogna accettare una mea culpa di quanto accaduto.

Ma a distanza di oltre cinque anni, neanche questa opera di ipnosi collettiva riesce a far capire perché ancora oggi le crepe si stanno allargando e il sistema sociale non riesce più a trasmettere la fiducia e sicurezza necessaria nei cittadini.

Se questa depressione mondiale continuerà a protrarsi ancora per un lungo
periodo, i suoi impatti sugli assetti dell’economia mondiale e soprattutto sulle sue implicazioni sociali e politiche saranno difficilmente calcolabili. 

Da un punto di vista macro economico, senza voler citare le teorie degli economisti, l'analisi dell' andamento stesso della struttura del ciclo economico di questa crisi non ha precedenti nella storia moderna.  

In altre parole, si può certamente affermare che questa crisi mondiale non é assolutamente classificabile e non rientra, quindi, in nessuna categoria conosciuta sino ad oggi.

Ogni crisi ha una sorta di scansione temporale normale (di facile lettura ed interpretazione) che la identifica e la caratterizza.

La stessa fase di espansione e di contrazione di ogni crisi ha dei cicli periodici relativamente regolari e facilmente identificabili.

Anche il caos é una scienza esatta.

Questa crisi, invece, come un virus si evolve continuamente in una mutazione genetica senza fine.

Questa crisi rimane un enigma ancora irrisolto...

Parte I

Joseph Caristena

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