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La democrazia rappresenta il modello più evoluto della società odierna.
L' ambiente di lavoro rappresenta il propulsore del progresso sociale. La prima cellula di un organismo complesso. Maggiore é la tutela del benessere del lavoratore, maggiori sono gli effetti positivi che ricadono sulla società.
Quando, invece, si spezza questa delicata relazione sociale, allora, dilagano la prepotenza, la prevaricazione e la corruzione.
Difendere la dignità di un lavoratore significa difendere il livello di democrazia raggiunta di una società civile.
Joseph Caristena

mercoledì 29 ottobre 2014

Robot e Mercato del Lavoro

Puntualmente in ogni convegno sulla robotica, dopo le varie introduzioni dei relatori e la breve presentazione, iniziano gli interventi dei vari ospiti.



Al termine dei vari interventi viene percepito nell'aria una sensazione di impotenza profonda e negli occhi dei vari spettatori un senso di angoscia.
Nel viso dei vari relatori un senso di soddisfazione spirituale perché sono riusciti nell'intento, ossia in quello di deprimere il pubblico con uno scenario futuristico da "Terminator".

Il più coraggioso tra il pubblico, allora, alzo la mano e chiede al moderatore:
"Ma un giorno i robot potranno sostituire l'uomo ?"

Quasi tutti i relatori non aspettavano altro che quella domanda ed iniziano ad agitarsi per attirare l'attenzione del moderatore, cercando di incrociare il proprio sguardo con il suo, lanciando impulsi telepatici .
Il moderatore consegna, invece, il microfono al relatore più umano.

La platea tira un sospiro di sollievo e libera tutte le angosce accumulate sino a quel momento.

Il relatore si alza e risponde:
"I robot in un futuro non troppo lontano sostituiranno, certamente, gli uomini, ma solo quelli comuni "end user" . 
Non quelli eccezionali "power user".

E' un concetto nuovo per gran parte della platea e riaccende qualche speranza, riuscendo a salvare qualche anima.

Per capire meglio questo concetto, esiste una similitudine con il concetto della Società dell' Informazione del decennio anni 90.

Il "Libro Bianco" di Jacques Delors, presentato dalla Commissione europea nel dicembre del 1993, aveva come argomento principale il problema della disoccupazione nei paesi membri dell' Unione Europea.

Una delle cause fondamentali della disoccupazione tecnologica nei suoi connotati di fenomeno strutturale, indicate dal "libro bianco", era l’inadeguato livello dell’istruzione e e la mancanza di una capacità di adattamento ai rapidi mutamenti della tecnologia.

L’istruzione e l'apprendimento continuo sono considerati degli strumenti di politica attiva del mercato del lavoro, in quanto servono ad adeguare la preparazione professionale dei lavoratori e dei giovani alle mutevoli esigenze del mercato. 

Il principio fondamentale alla base di ogni azione riguardante la formazione deve essere, secondo il rapporto Delors, la valorizzazione del capitale umano lungo tutto il periodo della vita attiva. 

L’obiettivo è quello "di imparare a imparare per tutto il corso della vita" - "Lifelong Learning"

Per realizzare questa opera di riorganizzazione del sistema educativo e formativo vi sarebbe bisogno di destinare una quota degli stanziamenti attualmente destinati ai sussidi di disoccupazione per "micro programmi" come per esempio l'acquisto di licenze software, oppure copertura dei costi di viaggio e pernottamento per visitare le fiere più innovative all'estero. 

In questo modo chi deve cercare o cambiare lavoro, ha la possibilità di rigenerare la sua mente con nuove idee ed impulsi creativi, entrando in contatto con personaggi carismatici e brillanti che riescono a trasmettere quella necessaria energia positiva e propulsiva agli altri.

Per cercare un nuovo lavoro, bisogna conoscere le dinamiche sociali che lo caratterizzano (come i nuovi investimenti, le nuove normative, i fallimenti avvenuti, i settori ad alto rischio, ecc.).

Investimenti e Tipologia
Ormai il mercato del lavoro é divenuto turbolento.
Facendo seguito alla strategia individuata dal Libro Bianco, il Consiglio Europeo di Lisbona del marzo 2000 aveva posto per l’Europa l’obiettivo di ”diventare l’economia della conoscenza più competitiva e più dinamica del mondo, capace di una crescita economica sostenibile accompagnata da un miglioramento quantitativo e qualitativo dell’occupazione e da una maggiore coesione sociale”. 

Non bisogna rimanere un utente finale comune "end user", ma un "power user".

Fine Parte I

Joseph Caristena

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